Sono
la Repubblica democratica del Congo, il Burundi e l'Eritrea i Paesi al mondo
dove si soffre di più la fame (dati 2011 International Food Policy
Research Institute)
Ventisei Paesi, la maggior parte in Africa sub-sahariana e alcuni in Asia meridionale, hanno ancora livelli di fame estremamente allarmante. Alla vigilia della Giornata mondiale dell'alimentazione del 16 ottobre, organizzata come ogni anno dalla Fao, è stato presentato l'11 ottobre Milano, l'Indice globale della fame 2011 (Global Hunger Index), stilata fin dal 1990 dall'International Food Policy Research Institute (Ifpri) di Washington, che tiene conto di tre indicatori: la percentuale di persone denutrite, la percentuale di bambini fino a 5 anni sottopeso e il tasso di mortalità infantile.
Preoccupano alche i sui prezzi
alimentari, destinati a rimanere sostenuti, come ha anche evidenziato il
rapporto annuale sulla fame nel mondo "The
State of Food Insecurity in the World (Sofi 2011)", redatto
dalla Fao, pubblicato il 10 ottobre. Nel rapporto
si legge: «i più a rischio restano i piccoli Paesi, dipendenti dalle
importazioni, specialmente quelli africani».
Sono 925 milioni, stando alla stima del
2010, le persone che soffrono la fame nel mondo. Molti di loro stanno ancora
pagando le conseguenze della crisi alimentare ed economica del 2006-2008. Crisi
come queste - secondo Fao e Pam - «mettono a rischio gli sforzi verso
l'obiettivo del Millennio di dimezzare per il 2015 il numero delle persone che
soffrono la fame. Ma anche se l'obiettivo venisse raggiunto – continuano - nei
Paesi in via di sviluppo rimarrebbero comunque circa 600 milioni di persone
sottonutrite e questo non è accettabile».
In particolare sono la Repubblica democratica del Congo, il Burundi e
l'Eritrea i Paesi al mondo dove si soffre di più la fame, ma i dati del
rapporto 2011 non hanno potuto tenere conto delle conseguenze della grave
siccità che ha colpito in questi mesi tutto il Corno d'Africa: Somalia,
Kenya, Etiopia, Gibuti, Sudan, Eritrea e la nuova Repubblica del Sud Sudan.