Mentre
sulle nostre coste non si ferma la lunga sequela di disperati che arrivano da
paesi in cui la fame, la mancanza di assistenza sanitaria, di scuole è
all’ordine del giorno, grazie alla collaborazione di Chebì Onlus di Prato con
un’associazione olandese “Stichting Eritrea Hagez” e con “De La
Salle Solidarietà Internazionale – ONLUS” di Roma, è partito lunedì 10
luglio dalla città laniera per le missioni della Chiesa Cattolica in Eritrea,
un container con strumenti e materiali utili a far funzionare cliniche di
villaggio e scuole.
Tre impianti a pannelli solari che andranno a produrre la
luce in due cliniche ed in una scuola in un paese in cui l’alimentazione
elettrica anche nella capitale Asmara, ora patrimonio dell’umanità, è erogata
solo sei ore al giorno e nei villaggi arriva una volta alla settimana e per
poche ore.
Due pompe solari, microscopi, materiale sanitario, scarpe, vestiti,
filo per cucire per i centri i promozione della donna.
Due
mesi di viaggio e finalmente il prezioso carico potrà essere messo a
disposizione della popolazione del piccolo paese del corno d’Africa da cui
arrivano in Italia ogni anno migliaia di profughi.
Insieme
a Siria, Somalia, Afghanistan e pochi altri paesi, gli eritrei che giungono
sulle nostre coste, hanno diritto a quella che viene definita “protezione
internazionale” e ciò a motivo della difficile situazione che attualmente
persiste in tutto il corno d’Africa.
Per
maggiori informazioni, per contribuire non solo economicamente ma anche di
persona ad aiutare chi nel mondo vive, o meglio, sopravvive in situazione per
noi inconcepibili, scrivere a info@chebi.it.