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mercoledì 30 marzo 2011

Abbiamo messo le ruote


che ci ha donato un furgoncino seat Inca
abbiamo ora un piccolo mezzo con il quale poter ritirare il materiale da inviare in Eritrea e per le attività della associazione. 
Ed oggi ha già fatto i primi viaggi a ritirare coperte e cuscini all'hotel Unaway di Firenze.

La cooperativa p.za Ciardi alcuni di voi la conoscono, molti invece hanno visto in foto i soci che caricano i container.
In questi ultimi due anni l'aiuto della cooperativa è stato fondamentale: ci hanno messo a disposizione il magazzino, hanno caricato molti container gratuitamente. Senza il loro apporto non sarebbe stato possibile inviare tutto quanto abbiamo insieme fino ad oggi inviato in Eritrea.
Ed ora ci hanno regalato questo piccolo furgoncino, è bene che non stia fermo!
Allora grazie a : Daniele, Jacopo, Luigi, Massimo, Fabrizio, David 

PS: Un poco di pubblicità non guasta, specie se fatta per persone serie:
la Coop P.za Ciardi effettua anche traslochi.... consigliatela dunque in giro, prezzi ottimi e lavoro accurato.
tel. 0554215722 email operativo@coopciardi.it

sabato 26 marzo 2011

Di ritorno dall'Eritrea

E' impossibile raggiungervi tutti personalmente, ed è bello perchè vuol dire che in tanti condividiamo gli stessi obiettivi.
Di ritorno dall'Eritrea oltre alle sensazioni, emozioni, gioie ed anche tristezze che ogni volta questi viaggi lasciano, prima di tutto dobbiamo riportare ad ognuno di voi un grande 
GRAZIE.
E' stata la parola che ci ha accompagnato per tutto il nostro viaggio nelle persone che incontravamo: grazie per essere qui, grazie di tutto quello che state facendo, grazie perchè vi ricordate di noi.

E' stato un continuo sentirsi dire GRAZIE, quasi fino a provare vergogna.
Ma è così, ci hanno accolto così, e questo grande GRAZIE, come abbiamo detto loro, va a tutti voi, a quanti in Italia hanno messo a disposizione il loro tempo, le loro energie per insieme costruire quello che è un grande aiuto per chi vive tutti giorni in condizioni per noi qui “nell’occidente civile”, inimmaginabili.
Non potete immaginare quanta gente avete contribuito a salvare dalla fame” ci hanno detto, “ogni pacco di pasta inviato in questi ultimi due anni è stato prezioso, quanti bambini hanno avuto un pasto tutti i giorni, quante mamme ci dicono grazie per aver salvato i loro bambini

Ed ora grazie a Dio la situazione pare in miglioramento, fra luglio e settembre dello scorso anno, le piogge sono state finalmente abbondanti ed il raccolto sembrerebbe finalmente buono.
Le conseguenze della carestia si contano ancora però sul campo: è aumentata fortemente la mortalità delle donne durante il parto, tante persone per strada chiedono un aiuto economico. La morte di molti animali, la siccità, hanno messo in ginocchio l’economia di sussistenza.

A dire la verità con oggi è una settimana che siamo a casa, questa volta è stata dura metabolizzare il rientro, e chissà che ancora non sia finita.
Forse sarà perché l’impatto con questa nostra “civiltà” stordisce: dal nulla a disposizione al tutto e subito. Traffico, caos, negozi, tv urlanti, nani e ballerine. Si c’è voluto un poco per rientrare,  per  riordinare le idee nella convinzione che non si deve demordere, che si deve lottare con le unghie e con i denti contro l’ingiustizia sociale che vede un quarto del mondo spolparsi tutte le risorse a scapito di chi vive negli altri tre quarti del pianeta.

Come? Che fare?
Un caro amico un giorno mi ha detto “a chiedere per gli altri non c’è da provar vergogna
Sulla prima mi è scivolata addosso, un poco di vergogna in effetti c’era. Sempre a chiedere, prima o poi la gente si stanca. No, non sta così! Ed i fatti lo dimostrano, col chiedere e col vedere come la Provvidenza aiuta, è stato impossibile non dare retta al caro amico.
Un altro caro amico un’altra volta mi ha detto “datti una calmata, non certo potremo salvare l’Eritrea ed il suo popolo con quello che facciamo”. E’ vero dico, non la salveremo, ma la situazione di quel popolo, come di molti altri nel mondo, interroga ogni momento la nostra coscienza, ed il nostro fare, correre, non sarà mai abbastanza.
Allora chiediamo! Credenti o non credenti è una questione di giustizia sociale, un “amare il nostro fratello come noi stessi”, un fare per gli altri ciò che vorremmo che fosse fatto per noi se fossimo nel bisogno.

Ed allora che facciamo?
Intanto, mentre il container di medicine e materiale sanitario è in viaggio, prepariamo un nuovo container di aiuti alimentari e generi anche di prima necessità o che consentano, grazie all’aiuto di chi sul campo poi lavora effettivamente, di uscire dalla profonda povertà in cui è caduto per la carestia e per la situazione del paese.
Il 14 aprile parte un container e poi ne seguiranno, confidando nell’aiuto di ognuno e nella Provvidenza, uno ogni due mesi fino alla fine dell’anno.
Cosa serve:
latte in polvere per neonati (1 e 2), latte in povere per adulti, farina, pasta, riso, lenticchie, (legumi in genere), zucchero, biscotti secchi, omogeneizzati, marmellata, vitamine per neonati, tonno, olio di semi
detersivo in polvere, mutandine in plastica neonati, semi per insalata, pomodori, etc…
macchine per cucire elettriche e non, filo per cucire, ricamare e tessere (chiedete il campione che lo mandiamo), qualche bicicletta, armadi di ferro e scaffali in ferro, materassi, lenzuoli e coperte (nuovi), una cucina con bruciatore a kerosene, materiale scolastico, quaderni, matite, gomme ed appuntalapis, carta formato A4, buste formato A4

E poi non dimenticarsi dei progetti anche piccoli che, partendo da un piccolo aiuto, consentano di sviluppare attività che aiutino le famiglie ad uscire dalla povertà (microcredito, promozione della donna, avvio di attività agricole)

Grazie infinite per essere arrivati a leggere fino a qui.
Mario

sabato 5 marzo 2011

E le borse... diventano davvero medicine

Con la partenza mercoledì prossimo 9 marzo del container destinato alle cliniche dell'area di Keren, prende concretezza il progetto “dalle borse…. medicine” realizzato grazie alla donazione ricevuta dalla prefettura di Prato nel novembre del 2010, di circa 5200 borse provenienti da sequestri effettuati dalla polizia stradale sul territorio pratese.
Nel periodo prenatalizio i volontari dell’associazione hanno organizzato mercatini a Prato, Firenze, Pisa, Montervarchi, mettendo in vendita le borse ed i calendari 2011, con lo specifico scopo di raccogliere fondi per acquistare medicinali da mandare alle 11 cliniche dell'area di Keren che, in Eritrea, assistono nei villaggi circa 450000 persone altrimenti sprovviste di qualsiasi altra assistenza sanitaria.
Sono stati così raccolti circa 22500 euro, spesi totalmente in medicinali.
Un’azione che ha poi visto unirsi sul territorio molti altri soggetti, prima fra tutte la Caritas diocesana di Prato che collabora ormai da anni con la diocesi di Keren. Con il contributo poi dell’Associazione Progetto Agata Smeralda Onlus e della Misericordia dell’Antella di Firenze, la somma impegnata per l’acquisto e la spedizione dei medicinali è arrivata a 31300 euro.
Insieme ai medicinali, che copriranno il fabbisogno delle cliniche per circa 8/9 mesi, saranno spediti materiale sanitario ed attrezzature come siringhe, garze, materiale per medicazioni, letti ospedalieri, materassi, lenzuoli, coperte, camici, strumentazione sanitaria.
Tutto materiale di estrema necessità in posti dove l’assistenza sanitaria è ben lontana dagli standard europei, materiale che consentirà di ampliare e migliorare il servizio reso nelle cliniche dalla diocesi di Keren, materiale donato dal Centro Missionario Medicinali di Firenze, dal Centro Missionario Madonna della Fiducia e dal Centro Missionario Medicinali Vincenziano di Prato, dall’Unione Medico Missionaria di Negrar (VR), dalla soc. Servizi Italia di Calenzano,  da Medisan di Prato, dall’ospedale Niguarda di Milano, e dai molti volontari che in tante realtà pratesi e non solo si sono impegnati a cucire lenzuoli od ad inviare attrezzature. 
La collaborazione nella solidarietà da sempre buoni frutti.

Per contributi

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