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lunedì 13 ottobre 2008

FAO: I bioconbustibili causa di fame nel mondo

ANSA) - ROMA - Nel suo rapporto annuale sullo stato dell'alimentazione e dell'agricoltura la Fao boccia le politiche che incoraggiano la produzione e l'uso del biofuel in Europa e negli Usa: manterranno la pressione sui prezzi del cibo che aumenteranno esponenzialmente nei prossimi 10 anni, mentre avranno solo un impatto trascurabile sull'affrancamento dal petrolio. Se la richiesta di scorte per il biofuel salisse del 30% (rispetto al 2007) entro il 2010, si legge nel rapporto, si avrebbe un aumento dei prezzi dello zucchero del 26%, del mais dell'11% e degli olii vegetali del 6%. Un costo troppo alto da pagare.Gli attuali e futuri incentivi e sussidi alla produzione di biocombustibili dovrebbero essere completamente ripensati per mantenere l'obiettivo della sicurezza alimentare mondiale, proteggere i contadini poveri, promuovere il generale sviluppo rurale ed assicurare la sostenibilita' ambientale. Le speranze risiedono nella prossima generazione di biocombustibili, attualmente in fase di sviluppo ma non ancora disponibili sul mercato, che impiega come materia prima legno, piante erbacee, e residui agricoli e forestali, e che potrebbe migliorare l' equilibrio dei biocombustibili in termini di gas serra ed energia fossile. E gli investimenti pubblici dovrebbero quindi essere indirizzati nella direzione della ricerca, specialmente verso lo sviluppo delle tecnologie innovative che, se ben concepite e applicate, fanno ben sperare per la riduzione delle emissioni di gas serra ed allo stesso tempo per una minore pressione sulle risorse naturali. La produzione di biocarburanti basata su prodotti agricoli e' piu' che triplicata tra il 2000 ed il 2007, ed ora copre quasi il due per cento del consumo mondiale di carburanti per il trasporto. Questa crescita si prevede continuera', ma il contributo dei biocombustibili liquidi (per lo piu' etanolo e biodiesel) all'energia per il trasporto, ed in generale all'uso globale di energia, rimarra' modesto. Nonostante questa limitata importanza dei biocombustibili liquidi in termini di fornitura di energia a livello globale, la domanda di materie prime agricole (zucchero, mais, semi oleosi) per la loro produzione continuera' a crescere nel prossimo decennio, e forse anche dopo, determinando un inevitabile rialzo dei prezzi alimentari secondo la Fao, le opportunita' per i paesi in via di sviluppo di trarre vantaggio dalla domanda di biocarburanti potrebbero aumentare solo a condizione che vengano aboliti i sussidi attualmente dati all'agricoltura ed alla produzione di biocarburanti e le barriere commerciali, che creano un mercato artificiale ed al momento servono solo a favorire i produttori dei paesi industrializzati. E secondo il bilancio non sarebbe positivo neppure dal punto di vista ambientale: mentre alcuni prodotti di base destinati alla produzione di biocombustibili, come lo zucchero, possono far diminuire sensibilmente le emissioni, questo non accade per molti altri. Il maggiore impatto dei biocombustibili sulle emissioni di gas serra e' determinato dal cambiamento di destinazione d'uso della terra come ad esempio le pratiche di deforestazione introdotte per soddisfare la maggiore domanda di prodotti agricoli. Si tratta di effetti che potrebbero essere ridotti attraverso l' introduzione di criteri di sostenibilita' basati su norme stabilite a livello internazionale ma senza creare nuove barriere commerciali per i Paesi in via di sviluppo. La parola dunque torna alla ricerca e all'innovazione. (ANSA).

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